ASPETTI RIABILITATIVI DELLA PATOLOGIA DELLA SPALLA
Dal 08 Giugno, 2012 al 09 Giugno, 2012
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L’instabilità della spalla può essere d’origine traumatica o non traumatica, unidirezionale o multidirezionale, congenita o acquisita. Nei casi dove non sia richiesta un’indicazione chirurgica, la riabilitazione conservativa varia secondo il tipo e il grado di instabilità, nonché il livello di funzionalità desiderato e deve tenere conto di alcuni fattori chiave quali l’inizio della patologia, il grado di instabilità (lussazione/dislocazione), la frequenza di dislocazione (cronica/acuta), la direzione di instabilità (anteriore, posteriore, multidirezionale), le patologie concomitanti, il controllo neuromuscolare finale e il livello di attività premorbosa.
Da un apprezzato e proficuo confronto tra figure professionali complementari (ortopedico, fisiatra, fisioterapista, laureato in scienze motorie), abbiamo compreso che la vera collaborazione conduce al raggiungimento del miglior risultato possibile. Il soggetto centrale della collaborazione è il paziente, l’obiettivo comune il suo benessere. I vantaggi offerti dall’idrokinesiterapia e dalle tecniche manuali mirano al recupero dell’articolarità dei vari distretti; l’utilizzo di resistenze elastiche e successivamente di quelle isotoniche è indicato per l’incremento della forza; i test di forza, con l’impiego di dinamometri isometrici, monitorano il beneficio del lavoro svolto. In definitiva, il nostro impegno è indirizzato all’ approfondimento di tutti gli aspetti della riabilitazione conservativa, pre e post chirurgica di questo distretto anatomico che, al tempo stesso, non deve essere visto singolarmente ma integrato nella globalità del corpo umano.
L’obiettivo futuro è quello di continuare a crescere nella ricerca e nell’organizzazione di momenti di confronto dove poter condividere la nostra esperienza con quella di altri colleghi.