LE CEFALEE NELLA PRATICA NEUROLOGICA. UPDATE 2012
Dal 17 Novembre, 2012 al 17 Novembre, 2012
IN ALLEGATO IL PROGRAMMA DEFINITIVO
La cefalea costituisce uno dei più frequenti motivi di consultazione del medico di famiglia, almeno il 3 % dei disturbi per i quali i pazienti si recano al Pronto Soccorso e circa il 20% delle richieste di consulenza neurologica al Pronto Soccorso
La cefalea può essere il sintomo di esordio di patologie gravi quali emorragie e trombosi cerebrali, tumori ed infezioni del sistema nervoso che devono essere prontamente diagnosticate ed affrontate, ma, nella maggioranza dei casi, i pazienti sono affetti da una cefalea primaria. La più rilevante delle cefalee primarie, l’emicrania, coinvolge circa l’11% della popolazione, ma solo in un terzo dei casi viene correttamente diagnosticata e curata con farmaci specifici. L’emicrania colpisce prevalentemente pazienti in età giovane-adulta (soprattutto donne), provoca un rilevante grado di disabilità ed incide in maniera determinante sulle attività lavorative e socio-relazionali, con pesanti ricadute economiche e sociali.
Il neurologo si trova impegnato nell’inquadramento e nel trattamento delle cefalee primarie, nella discriminazione tra cefalee primarie e secondarie, nella diagnosi e nel trattamento di alcune cefalee secondarie.
L’inquadramento nosografico di alcune forme di cefalea è ancora dibattuto ed in alcuni casi è difficile stabilire il limite tra cefalee primarie e secondarie. Uno degli argomenti più controversi riguarda le cefalee croniche quotidiane; tra queste l’emicrania cronica, spesso associata ad abuso di analgesici, è una condizione disabilitante che interessa circa il 2% della popolazione. La gestione dei pazienti con emicrania cronica è uno dei problemi più rilevanti nel trattamento delle cefalee perché spesso ci si trova di fronte a pazienti con cefalea resistente alle comuni terapie farmacologiche e con associati disturbi psichiatrici. Per il trattamento di questi pazienti sono state proposte strategie terapeutiche alternative quali l’agopuntura, l’iniezione di tossina botulinica, la neuromodulazione periferica; tuttavia la reale efficacia dei suddetti trattamenti è in molti casi ancora oggetto di discussione, così come sono ancora da definire con esattezza i criteri per selezionare i pazienti.
La frequenza delle cefalee e la loro complessità impone quindi la necessità di un costante aggiornamento al fine di permettere un miglioramento delle capacità diagnostiche e terapeutiche. La diffusione delle nuove conoscenze nella fisiopatologia, diagnosi e terapia delle cefalee, è condizione indispensabile perché un numero sempre maggiore di pazienti affetti dal sintomo/malattia cefalea possa ricevere una corretta diagnosi ed un adeguato trattamento. Un corretto inquadramento diagnostico della cefalea, sin dall’esordio della sintomatologia, permette di ottimizzare i tempi, le modalità ed i costi dell’intervento diagnostico e terapeutico.
Il convegno vuole quindi fare il punto sulle conoscenze attuali in alcune forme di cefalea primaria e secondaria e sulle terapie disponibili; in particolare sarà dato rilievo all’emicrania cronica, alla associazione con i disturbi psichiatrici, alla cefalea da abuso di analgesici, alle strategie terapeutiche in atto esistenti per affrontare le suddette condizioni cliniche. L’obbiettivo è quello di migliorare la capacità dei medici, soprattutto dei neurologi che operano sul territorio, di diagnosticare e trattare adeguatamente le varie forme di cefalea. In questo modo aumenterà il numero di pazienti correttamente curati, si ridurranno i rischi legati a diagnosi tardive e migliorerà la qualità di vita dei pazienti affetti da cefalee primarie con riduzione del costo sociale della patologia.