LE LEUCEMIE CRONICHE
Dal 10 Marzo, 2012 al 10 Marzo, 2012
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Quando si parla di “Leucemie Croniche” bisogna distinguere le leucemie che originano dallo stipite mieloide da quelle che hanno invece origine dalle cellule linfoidi. Le caratteristiche cliniche e biologiche di queste forme sono infatti profondamente differenti come anche differenti sono le caratteristiche le prospettive terapeutiche dei diversi sottogruppi che identificano le leucemie croniche. Negli ultimi anni si è infatti assistito ad una sempre più netta distinzione nella terapia di specifiche patologie. L’esempio più fulgido è il trattamento della Leucemia Mieloide Cronica che da oltre un decennio è dominato dall’impiego degli inibitori delle Tirosino Kinasi, studiate apposta per inibire l’attività proliferativa delle cellule che presentano una specifica alterazione citogenetica, il cromosoma Ph. Lo straordinario successo di questa terapia ha fatto da volano per la ricerca di specifiche alterazioni genetiche e molecolari che potessero costituire un bersaglio per i nuovi farmaci. In questa ottica sono da segnalare la scoperta della mutazione di JAK2 nelle malattie mieloproliferative e i numerosi trias clinici recenti con l’impiego di farmaci anti JAK2. nell’ambito delle malattie linfoproliferative sono da registrare la recente scoperta della mutazione di BRAF nella tricoleucemia che ha indotto un trial clinico appena iniziato con un inibitore specifico di BRAF. Da segnalare le recenti acquisizioni di modifiche ed iperespressione di Notch nella Leucemia Linfatica Cronica e tutti gli studi biologici che evidenziano il ruolo insostituibile di una valutazione biologica sempre più approfondita per configurare il profilo prognostico del singolo paziente e adattare ad esso uno specifico protocollo terapeutico.
Tutte queste innumerevoli informazioni devono essere comunicate ai Medici di medicina Generale attraverso il filtro dello specialista che segue in maniera diretta l’evoluzione delle conoscenze nel campo che sarebbero altrimenti di difficile traduzione da parte del medico non specialista. E’ pertanto opportuno che l’Ordine dei Medici organizzi una riunione ad hoc per rendere edotti i medici di Medicina Generale degli enormi progressi che sono stati fatti negli ultimi anni nel campo delle Leucemie Croniche sia in campo diagnostico che soprattutto terapeutico